Proporre un Urban Center nella propria città significa prendere coscienza di un necessario bisogno di riflettere, discutere ed elaborare i nuovi scenari di trasformazione urbana accompagnando la città nei processi di trasformazione con la divulgazione e la trasparenza. In dettaglio un Urban center nella sua stessa struttura, nel suo processo di genesi e nella sua missione deve necessariamente riflettere la complessità dei problemi di governo del territorio: ed è in questo ambito che il modello di Urban center, così come esso si è sviluppato nell’esperienza statunitense [1], può costituire uno strumento utile per sviluppare le politiche urbane a Palermo. L’analisi di alcune esperienze italiane già consolidate [2], contribuisce alla generazione di un disegno di un nuovo modello di Urban Center «a rete»: una di queste è proprio la sua localizzazione, perché in grado di trasmettere contenuti identitari e quindi di comunicare obiettivi di rigenerazione urbana.

L’area di progetto dell’Urban center a Palermo, ovvero il sistema Mandamenti Castello a mare- Tribunali fa prendere coscienza di alcuni temi urbani fondamentali: andando sul luogo si nota subito il bisogno di ri-generazione dell’area e la voglia di ri-viverla durante le ore del giorno; si nota il rapporto complesso tra le emergenze presenti sul campo che ne rendono vario e ricco il sistema spaziale, e proprio queste fanno sì che si possano tradurre in risorse per il progetto. Il Centro storico è ancora oggi un organismo compatto e complesso che caratterizza l’urbano sotto il profilo della unicità e della patrimonialità, anche se spesso degradato, sfigurato e talvolta illeggibile, ma ricco di significato capace ancora di innescare processi di sviluppo; e per questa fetta di tessuto urbano l’UC_sPA- Urban center Palermo_spazio aperto, diventa esso stesso strumento di supporto alla pianificazione strategica della città e alla riqualificazione urbana, attraverso il quale rappresentare e individuare metodologie, linee guida, obiettivi e azioni aggiornate del governo locale.

Questo carattere innovativo, che rende questo tipo di Urban Center unico rispetto alle tipologie studiate ed esistenti, fonda un processo metodologico di progetto, in cui alla base stanno i motivi della nascita dell’Urban center stesso: il modificare la struttura e il concetto del classico Urban center in sé come luogo materiale, fa si che diventi esso stesso la riqualificazione del tessuto urbano; i nodi sono spazi aperti, cerniere all’interno del tessuto urbano, che fungono da aggregatori del tessuto urbano; i contenitori sono gli edifici che ospiteranno le sedi dell’UC_sPA; i connettori sono tutte le strade, le piazze che connettono fisicamente i nodi e i contenitori tra loro, divenendo spazi di consultazione interattiva e spazi flessibili.

Nasce così il progetto di nuovi spazi culturali e attrezzature sociali che possano incrementare la fruizione dell’urbano, ricucire e rendere continuo il nuovo waterfront del centro storico di Palermo con il tessuto urbano circostante, in modo che le singole identità culturali che ne fanno parte, e che rientrano in una potenziale rete di nodi e connettori di cui è composto l’UC_sPA, possano ridare il proprio carattere al luogo, restituendo alla città i luoghi e gli edifici storici in stato di abbandono e degrado attraverso la valorizzazione e riqualificazione, dando vita a nuovi poli culturali e tecnologici.

 

 

Note:

  1. P. Fareri, Urban Center. L’esperienza statunitense, in “Impresa e Stato”, Camera di Commercio Milano, Istituto per la Ricerca Sociale, Milano 1995.
  2. B. Monardo, Urban Center. Una casa di vetro per le politiche urbane, Officine Edizioni, Roma 2007.

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