“Vogliamo Cittadini Balentes” che siano capaci, come nella tradizione, di riproporre il mito degli eroi positivi, fondatori di villaggi, dispensatori di giustizia, di benessere diffuso, di amore per i propri cari, per la propria gente e per la comunità tutta. Con questo slogan veramente singolare è stato ideato il progetto “5×1- Liberi di partecipare”, finanziato dalla Regione Sardegna e promosso dal Consorzio Cuncordia di cui fanno parte i comuni di Nuoro, Oliena, Orgosolo, Fonni e Mamoiada. Il Consorzio, nato per la promozione della legalità nei territori a forte rischio, con il progetto 5X1 vuole coinvolgere i cittadini in un ampio processo partecipativo volto a definire un piano di azione per contrastare le varie forme di illegalità che in più occasioni sono state protagoniste della cronaca locale e regionale. La grande novità del progetto è la sua volontà di attivare e valorizzare le risorse umane, dalle associazioni di volontariato a quelle sportive e culturali ai singoli cittadini, attraverso la costruzione di un percorso democratico teso a sostenere la partecipazione attiva ed a promuovere un nuovo senso di cittadinanza. A partire dal mese di Aprile di quest’anno Nuoro e gli altri 4 comuni sono stati (e lo saranno fino al mese di giugno) il teatro di un grande momento partecipativo, forse il primo per il territorio, dove tutti i cittadini con strumenti diversi potranno proporre, discutere, confrontarsi e infine progettare interventi che nascono dal “basso”. Dopo una prima fase di presentazione attraverso un incontro pubblico in ogni comune, il progetto ha contemplato la formazione di 50 cittadini in rappresentanza dell’associazioni dei 5 comuni che faranno, una volta terminato il progetto da cerniera tra la società civile e le istituzioni. Saranno loro a farsi promotori del processo partecipativo, coinvolgendo quanti più cittadini motivati in alcuni momenti di informazione attraverso un ciclo di seminari su tre problematiche fondamentali: l’urbanistica partecipata, l’e-democrcy e la funzione delle reti civiche. I seminarti saranno circa 15 per tutto il territorio e saranno seguiti da 6 momenti di co-progettazione realizzati attraverso la metodologica degli OST (Open Space Technology) rivolti a circa 500 persone. Questa volta non ci sono scuse, il progetto è pensato affinché i cittadini abbiano l’opportunità di dire la propria e costruire un progetto pensato per la città, per lo sviluppo delle tecnologie informatiche per la partecipazione e sul significato di fare rete.


Save pagePDF pageEmail pagePrint page
SE HAI APPREZZATO QUESTO ARTICOLO CONDIVIDILO CON LA TUA RETE DI CONTATTI