Appunto su Pro Domo di Yona Friedman (2006)

Proposta di nuovo paradigma urbano, la città-continente (2000), alternativa alla megalopoli: compatibilità con la struttura esistente del territorio, rete di trasporto veloce su ferro, sganciamento delle unità abitative dalle reti dei servizi.

 


 Harward Design Magazine 28 (2008)

L’informale: insediamenti e processi progettuali compositivi. Contrasto urgenza urbana/design archistar

La favela come città nella città: isole informali nella città formale.

Rapporto urbanizzazione spontanea/allacciamenti ai servizi/trasporto su gomma.

Superamento delle categorie moderne e post-moderne di analisi urbana.

Capacità degli abitanti di costruirsi abitazioni. Difficoltà di realizzare spazi e strutture pubbliche/comuni.

Urban Think Tank (Caracas): interventi puntuali nelle favelas, realizzati.

Categoria di slum attuali non come stadio primordiale dell’urbano che si evolve in città consolidata europea, come gli slum del XIX secolo.

 

 

 

 

 

Millepiani Urban 2 (2010)

Articolo Mike Davis: introduzione al problema degli insediamenti spontanei. Rapporti problematici tra povertà/industrie tossiche/circolazione/infrastrutture.

Articolo Marcetti: UN-HABITAT, rapporto slum/situazione italiana dopoguerra/situazione italiana attuale.

 

 

 

 

 

 

 

 


Lotus 143 (2010)

Editoriale Vyjayanthi Rao: compresenza di modelli spaziali nell’urbano. Fallimento delle politiche di riqualificazione statali degli insediamenti spontanei. Differenze/analogie slum città industriale / slum odierni.

Nairobi; South Africa (Progetti Noero Wolff Architects, Peter Rich Architects); Caracas (Progetti Urban Think Tank); Rio de Janeiro; Mumbai; Lima (progetti Alejandro Aravena, Giancarlo Mazzanti).

 

 

 

 

 

 

 


Log 25 (2012)

Editoriale Francois Roche: Resistenza/Resilienza, moltitudine/individuo/finanza/architetto, necessità di integrazione tra forze top-down e bottom-up.

Intervista a Toni Negri.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Domus 963 supplemento (2012)

Rapporto sulla mostra Sao Paulo Calling itinerante in 5 favelas e in un quartiere centrale della Città. Ambiguo accostamento tra esperienze critico/artistiche (tra le quali alcune che sottolineano l’inadeguatezza degli interventi pubblici) e lo spazio riservato alle istituzioni pubbliche che decantano i grandi risultati ottenuti negli ultimi anni.

 

 

 

 

 

 

 


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