Ciclostile Architettura interpreta e rielabora le mutevoli necessità della società cercando un approccio sostenibile ed efficace rispetto alle criticità del processo progettuale e costruttivo. “Smallness” è la filosofia e l’idea che connota tutti i progetti dello studio. “Smallness” significa ottimizzare i costi sociali ed economici del design di alto livello attraverso l’uso creativo ed innovativo di tutte le risorse:
attori del processo, budget, risorse materiali, tecnologia, tempo.
La “Smallness” rappresenta l’approccio più adeguato nello sviluppo di una visione sostenibile dell’architettura e della società in genere, vive una dimensione locale e affronta problemi molto più reali e contingenti rispetto al modo tradizionale di concepire il progetto. Questa dimensione locale ha continui rapporti con la parte più internazionale, che spesso ne assorbe e rielabora status symbols, atteggiamenti, vizi e mode.
L’idea di “Smallness” nasce dalle difficoltà dell’economia mondiale, dalla riduzione delle risorse e dalla presa di coscienza che ci ha portato a guardare l’architettura con occhi diversi incentivando la sostenibilità e l’ecologia.
Il progettista non può limitare il suo ruolo alla ricerca del fascino dell’oggetto ma deve organizzare le risorse, cercare relazioni, provare nuove tecniche e nuovi materiali, sperimentare per pianificare e programmare un’insieme di attività che lo portano al raggiungimento del risultato atteso.
L’immagine della “Smallness” si sta diffondendo e necessita ora dell’adeguato apparato teorico che lo supporti. Parti fondanti di questo apparato sono la presa di coscienza dell’esistenza di questo fenomeno, la codificazione dei suoi elementi costitutivi, la determinazione e caratterizzazione degli attori principali del processo e un abaco di materiali (che per sua natura sarà sempre in continua evoluzione). Il primo passo da compiere per addentrarsi in questo articolato mondo è la presa di coscienza che la “Smallness” è intorno a noi e spesso contamina la nostra vita quotidiana senza che ce ne rendiamo nemmeno conto. Una serie di esempi e riflessioni sul tema renderanno più esplicito questo concetto.
Le 7 regole della “Smallness” sono dettate cercando l’antitesi con la sua sorella maggiore: la “Bigness”
REGOLE: 1) la S è sempre esistita / la B è figlia della città moderna / la S è un processo ad andatura costante, mentre la B è un processo ad andamento molto variabile. 2) la S appartiene e si riferisce ad un ambito locale / la B ad un ambito globale. 3) la S riesce ad accedere a risorse limitate e spesso locali / la B ha la possibilità di accedere ad uno spettro di prodotti molto più ampio e globale. 4) la S è creativa e non convenzionale / la B è schematica e convenzionale nell’utilizzo delle risorse. 5) la S ha un processo creativo orizzontale in cui i fattori (economico, sociale, tecnologico) hanno un peso equivalente e consentono di sopperire alle lacune in maniera molto elastica / la B ha un processo creativo verticale che parte da un input, spesso economico, raggiungendo un output standardizzato. 6) S e B hanno un rapporto biunivoco: la S cede idee e creatività alla B / mentre la B cede risorse e scarti che vengono rielaborati dalla S. 7) S e B si avvalgono di differenti figure professionali: la S si avvale di professionisti locali adattandoli alle caratteristiche del progetto / la B ricerca professionisti a livello globale in base alle sue esigenze